Prima parte

Relatore: Claudio Brazzale
Tempo impiegato: più del previsto....


NOTE: questa raccolta di informazioni non si sostituisce ai numerosi HOWTO di riferimento per la masterizzazione e sull'utilizzo dei tools per masterizzare sotto Linux; costituisce tuttavia una base di partenza per cominciare a vedere la masterizzazione come elemento di semplice effettuazione con pochi elementi.
Viene indicata con la strategia "fai e impara", ossia si vuole dare nozioni in base all'esperienza diretta in modo che sia recepita più solidamente.

Consiglio la visione degli HOWTO relativi ai programmi usati, le pagine man e il materiale in internet per una maggiore comprensione. Viene seguita pressapoco la traccia della spiegazione, con eventuali piccoli approfondimenti.

Si ricorda che il materiale oggetto di copia è sovente soggetto a copyright e limitazioni, disciplinate da precise limitazioni. Nel nostro caso però si fa riferimento per gli esempi alla traccia dati della Distribuzione woody-disk_1.iso e alle tracce audio di registrazioni casalinghe delle voci dei parenti (tr1.wav, tr2.wav e cosi' via), contenuti liberamente copiabili a scopo amatoriale e/o sotto licenza GPL.

A grande richiesta, visti gli interessamenti dei partecipanti come appendici seguono a questa dispensa:

 

Preparazione della stazione

Prima di cominciare a masterizzare ecco alcune indicazioni:

Linux gestisce solo masterizzatori SCSI, nonostante ciò a partire stabilmente dalla versione 2.2 del kernel (e alcune 2.1) è possibile emulare il bus ide come bus scsi.

Chi dunque possiede un masterizzatore ide (come il sottoscritto) niente paura.

Chi ha il masterizzatore SCSI può saltare questo piccolo preambolo, a meno di cultura personale o curiosità.

Emulazione del bus ide come bus SCSI

I cd e masterizzatori ide sono visti dal sistema come /dev/hdb /dev/hdc oppure /dev/hdd, a seconda che siano slave primario, master o slave secondario e via dicendo. Con l'installazione base Linux fissa già dei link aggiuntivi con la seguente morfologia:

/dev/cdrom --> primo cdrom (esempio /dev/hdc)

/dev/cdrom1 ---> secondo (esempio /dev/hdd)

e avanti così. Individuato quale sia il masterizzatore, magari sbirciando in /proc/ide/hdx/model dove x e' a,b,c,d,..., dovremo impostare questo come emulato scsi.

Per questa operazione basta aggiungere un parametro al kernel al momento del boot; se si usa GRUB basta editare /boot/grub/menu.lst e aggiungere al kernel che si vuole far partire la voce:

hdc=ide-scsi oppure hdd=ide-scsi o tutti e due (o 3 o 4..)

per non creare confusione consiglio di emulare tutti i cdrom, per andare meglio a manovrarli successivamente.

In alternativa a questa operazione, se avete l'opportunità e l'esperienza per ricompilare il kernel, vi basta escludere il supporto dei cdrom IDE/ATAPI e inserire come statica e non come modulo l'emulazione SCSI, ricordandosi anche del supporto scsi-general (sg).

Al prossimo riavvio il cdrom o i cdrom non saranno più disponibili come /dev/hdc e /dev/hdd ma come /dev/scd0 e /dev/scd1. A questo punto consiglio vivamente di cancellare i link in /dev riguardanti cdrom* e rifarli con l'ordine che più aggrada, per esempio

ln -s /dev/scd0 /dev/cdrom ; ln -s /dev/scd1 cdrom1

Pacchetti da Installare

Tramite dselect o con dpkg per i più arditi, installate i pacchetti essenziali cdrecord, cdda2wav, mkisofs; opzionalmente anche cdrdao, xcdroast (richiede X), cdparanoia.

Cdrecord, o in alternativa cdrdao è il motore primario per la masterizzazione, cdda2wav server per "grabbare" le tracce audio su file e mkisofs serve per fabbricare le immagini iso.

xcdroast è una applicazione grafica che semplifica la masterizzazione con alcune limitazioni, cdparanoia un altro grabber più preciso e sicuro (paranoico nel senso che nel catturare le tracce audio fa anche le correzioni che farebbe un cdplayer come correzione di jitter, interpolazione dati mancanti, naturalmente a spese della cpu).

Come e su cosa

Dal punto di vista di dispositivi, a questo punto ci serviremo di /dev/scd0, /dev/sr0, /dev/sg0 per il primo cd e così via per i successivi.

La doppia sintassi scd e sr serve per gestire il cdrom quale tale, sg serve per gestire il masterizzatore per la masterizzazione, poiché essa non è contemplata come operazione ammissibile su dispositivi scd e sr.

Nonostante ciò cdrecord non utilizza questi nomi per riferirsi ai dispositivi. Ma all'indirizzo scsi visibile tramite il comando:

cdrecord -scanbus

che per ogni dispositivo fornisce una tripletta (es 0,4,0) indicante bus scsi (se una persona ne ha più di uno), id scsi ed eventuale sottoid (lun).

esempio:

Cdrecord 1.10 (i686-pc-linux-gnu) Copyright (C) 1995-2001 J�rg Schilling
TOC Type: 1 = CD-ROM
Linux sg driver version: 2.1.39
Using libscg version 'schily-0.5'
scsibus0:
0,0,0 0) *
0,1,0 1) *
0,2,0 2) *
0,3,0 3) 'PIONEER ' 'CD-ROM DR-U32X ' '1.00' Removable CD-ROM
0,4,0 4) 'Traxdata' 'CDR4120 ' '5.0H' Removable CD-ROM
0,5,0 5) 'Traxdata' 'CDR4120 ' '5.0H' Removable CD-ROM
0,6,0 6) *
0,7,0 7) *

Ricordarsi con che dispositivi si opera è fondamentale.

Nel nostro caso supponiamo di avere un lettore 0,3,0 e due masterizzatori identici 0,4,0 e 0,5,0, e noi useremo solo il secondo.

Se i dispositivi sono mmc-compatibili (tutti i cd recenti) provate

cdrecord dev=0,3,0 -prcap
cdrecord dev=0,4,0 -prcap

e una lista di features del vostro dispositivo apparirà.

Ultima modifica: mercoledì 27 dicembre 2023 22:31:05